Cenni storici e sul territorio:
Sutera è un comune italiano di 1.423 abitanti della provincia di Caltanissetta in Sicilia.
La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia.
Sorge a circa 600 m di quota e dista circa 40 km da Caltanissetta e circa 100 km da Palermo, capoluogo di regione. Il centro urbano, di impianto medievale, è costituito da i tre quartieri Rabato, Rabatello e Giardinello e si snoda in maniera armonica e naturale attorno alla montagna di S. Paolino (820 m).
Luoghi di culto:
Santuario di S. Paolino
Ubicato sulla vetta di monte S. Paolino raggiungibile a piedi tramite una scalinata e, a breve, anche tramite un ardito ascensore panoramico in vetro-acciaio, già realizzato. Nella navata destra del santuario sono custodite due raffinate urne in oro e argento che custodiscono le reliquie dei santi compatroni Paolino, Onofrio e Archileone.
Altre Chiese:
Chiesa di S. Giovanni Battista;
Chiesa dei Cappuccini (extraurbana).
Cultura e arte:
Cultura:
In determinati periodi dell’anno vengono organizzati in paese i seguenti eventi mese per mese:
• Ultima settimana di Dicembre – Prima settimana di Gennaio: Il Presepe Vivente di Sutera;
• Febbraio: Festa della demanialità del paese di Sutera;
• Marzo: Festa di San Giuseppe con la Tavulata dei Vicchiariddi;
• Marzo – Aprile: Riti e processioni solenni della Settimana Santa con i canti dei Lamentatori di Sutera;
• Martedì di Pasqua: Festa di San Paolino da Nola compatrono di Sutera;
• Aprile – Maggio: Escursione naturalistica sui sentieri dei colli di Sutera;
• 1 – 16 Luglio: Solenne Festa Patronale della Madonna del Carmelo e manifestazione “le Carmeliadi il
giardino di Dio”
• Prima quindicina di Agosto: Festa di Sant’Onofrio Anacoreta Compatrono (1° Sabato) e manifestazioni
dell’Agosto Suterese;
• Settembre Ottobre Novembre e Dicembre: Manifestazioni legate alle feste religiose del periodo (San Calogero, MM. SS. Addolorata, San Francesco, Tutti i santi, MM. SS. Immacolata).
Puoi trovare maggiori informazioni sugli eventi in programma nel periodo che Ti interessa sul sito www.comune.sutera.cl.it o telefonare al nostro ufficio turistico o direttamente ai gestori delle strutture ricettive.
Musei:
Museo Etnoantropologico (M.E.S.).
Ubicato al piano terra del restaurato ex convento dei frati carmelitani. Al primo piano invece, in attesa del futuro allestimento del Museo degli ori, argenti e paramenti sacri, sono presenti durante l’anno varie mostre temporanee di pittura, scultura o altro.
Il Museo Etno-antropologico è nato dalla collaborazione tra studenti ed insegnanti della scuola media di Sutera, con l’apporto di moltissimi genitori, che hanno contribuito con le loro conoscenze e con gli strumenti tipici della civiltà agricola a ricomporre un quadro d’insieme molto dettagliato. In esso emergono le figure del contadino (borgese, mezzadro, bracciante), dell’artigiano (falegname, muratore, calzolaio, pastaio, fornaio etc..), di qualche professionista (medico, farmacista, avvocato, maestro, veterinario, ecc.) che disegnano la composizione sociale del piccolo comune dell’entroterra siciliano, in un territorio caratterizzato dal latifondo feudale e dalla coltivazione cerealicola estensiva. Il Museo, con la sua struttura ricavata nel piano terra dell’antico Convento dei Padri Carmelitani, espone gli arnesi delle attività menzionate, inserendoli in un itinerario cognitivo e didattico, di facile percorribilità. Ambienti accuratamente riprodotti di vita domestica, con le suppellettili tipiche di fine Ottocento, ne accrescono la suggestione e l’interesse culturale.
Il Museo conserva anche i manifesti e i dépliant dei concerti che ad inizio Novecento diresse don Paolino Pillitteri (il sacerdote compositore musicista del paese), nonché quelli che accompagnarono gli emigranti lungo il cammino verso le Americhe (primo Novecento) e verso il Nord Italia e l’Europa (anni sessanta). Di notevole numero e di elevato pregio artistico risulta essere la raccolta di immagini a stampa riproducenti soggetti religiosi. Si tratta di immagini votive (di grandi e medie dimensioni), che nei secoli passati le famiglie appendevano alle pareti delle stanze da pranzo, delle cucine o delle camere da letto per devozione. All’interno di un ambiente sono sistemate una «naca» (culla di stoffa sospesa sopra il letto matrimoniale) ed una culla in ferro battuto del 1880, con un guardaroba ad incastro praticamente senza chiodi. Altri locali espongono gli attrezzi per la produzione della pasta e del pane con torchi, sbrie, scanatori, maidde. Particolare risalto assumono gli ambienti dedicati alla scuola con una nutrita documentazione di epoca fascista (compresa una divisa da balilla).
Una vasta pubblicità cartacea e prodotti in uso durante tutto l’arco di tempo del Novecento, testimoniano l’avanzata del «progresso» in parallelo con il graduale innalzamento del tenore di vita. Una sala polivalente è riservata ad ospitare mostre a soggetto mutevole dentro un contorno espositivo duraturo di cartoline d’epoca, giornali a valenza storica, carte geografiche di rilievo locale. Il Museo, dal mese di ottobre del 2003, è stato oggetto di tutela da parte dell’Assessorato per i Beni Culturali ed Ambientali e per la Pubblica Istruzione della Regione Siciliana, che ha ritenuto la raccolta etnografica, composta da oggetti di cultura materiale, documenti e strumenti di lavoro, nonché stampe popolari a carattere religioso, caratteristiche della cultura contadina e dei mestieri tradizionali, di interesse etno-antropologico particolarmente importante.
Aree archeologiche:
Rabato
Il quartiere arabo del Rabato (luogo in cui viene annualmente ambientato lo scenografico «Presepe vivente»), inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Questo quartiere è caratterizzato da antiche case di gesso affastellate le une sulle altre tra cui si insinuano strette viuzze, cortili o ripide scalinate acciottolate.
Etnoantropologico “La vita di na vota”.
Responsabile Prof. Mario Tona
cell.: 3290639822.
Panoramico “I Tesori della Rocca”.
Responsabile e custode volontario (Offerta Libera) Signor Michele Lo
Bue cell.: 3394254609;
Ruderi del Palazzo Salamone
(qui ebbe i natali Francesco Salamone, uno dei tredici cavalieri della Disfida di Barletta del 13 febbraio 1503); rimangono solamente i muri perimetrali (per una parte della loro altezza) e parte di quelli interni, costituiti entrambi da malta e da pietra di gesso. Una lapide apposta nel 1903 commemora i 400 anni dalla celeberrima battaglia ricordando così ai passanti l’evento e la connessione con il monumento. Nella navata destra della chiesa di Maria SS. del Carmelo vi sono alcune sepolture della famiglia Salamone mentre al centro di detta navata vi è la statua marmorea della Madonna del Soccorso, opera attribuita a Bartolomeo Berrettari e datata 1503, commissionata dal prode cavaliere ritornato vittorioso da Barletta.
Aree Naturali:
Montagna di San Paolino: si tratta di una grande roccia monolitica gessosa sulla cui vetta vi è il santuario omonimo in cui vengono custodite, in due antiche urne, le reliquie dei santi compatroni del paese: San Paolino, Sant’Onofrio e Sant’Archileone. Per la festa di Sant’Onofrio, la prima domenica di agosto, e per quella di San Paolino, il martedì dopo Pasqua, la popolazione si reca in pellegrinaggio in cima al monte. La montagna avvolta da una pineta, da anni è diventata parco, e in una zona adiacente il santuario accoglie anche una piccola area per barbecue.
San Marco: collina gessosa, tipica roccia locale, caratterizzata da guglie, anfratti naturali e vegetazione spontanea tipica del luogo. Il terreno è ricco di frammenti ceramici a testimonianza di antiche frequentazioni del luogo mentre degna di nota è una nicchia definita «bizantina» in cui si possono ammirare degli affreschi di immagini sacre che purtroppo il tempo sta deteriorando.
Santa Croce e la «χacca»: sono due collinette poco distanti da San Marco. La prima, avvolta da una pineta, è così denominata poiché sulla cima svetta una grande croce. Adiacente alla pineta vi è la «χacca», la fenditura, poiché questa collina risulta spaccata in due porzioni distanziate parecchie decine di metri l’una dall’altra ma tra loro combacianti (la leggenda vuole che tale squarcio si formò nel momento in cui Gesù morì in croce). Questa zona è particolarmente indicata per il trekking, la corsa o delle semplici passeggiate.